Published on Febbraio 15th, 2024 | by Massimo Campi
0Louis Renault, 15 febbraio 1877
Il 15 febbraio del 1877 nasceva a Parigi Louis Renault, da una famiglia della agiata borghesia francese. Il padre, Alfred Renault era un commerciante di tessuti ed aveva una fiorente attività nei pressi della attuale stazione della metropolitana di Saint Lazare, ma aveva già sviluppato altre filiali a Lione ed a Londra ed era proprietario di uno smisurato patrimonio immobiliare, comprendente edifici utilizzati per la sua professione, ma anche una seconda casa nella zona di Billancourt-Boulogne, vicino a Parigi.
Ultimo di cinque figli, Louis Renault visse la sua infanzia nell’agiatezza, ma sempre con un carattere chiuso e taciturno. In tenera età sviluppò una forte passione per la meccanica ed i mezzi di trasporto. Ben presto due gravi lutti colpirono la famiglia Renault: vennero infatti a mancare i due figli maggiori, ossia Josephn nato nel 1863 e Marie-Berthe, nata nel 1868, il primo già avviato nell’azienda di famiglia e la seconda fresca di matrimonio con un giovane avvocato di Parigi.
Dopo la prima istruzione all’istituto Fenelon, Louis Renault fu iscritto al Petit Lycée Condorcet, ma il rapporto verso i compagni e la scuola fu sempre difficile. Uno dei pochi alunni con cui andava d’accordo era un ragazzo più giovane di un anno, tale André Citroën, futuro fondatore dell’omonima Casa automobilistica ed in seguito uno dei principali concorrenti dello stesso Louis Renault.
A 14 anni, Louis attrezza la sua prima officina in un ripostiglio della casa di famiglia di Billancourt per dedicarsi ai suoi esperimenti con la meccanica. In poco tempo, sempre chiuso nel suo mondo, sempre solitario e taciturno, il giovanissimo Renault passò ai motori impiegati in quelle che erano all’epoca le primissime automobili, apportando modifiche, progettando nuove invenzioni e depositando i suoi primi brevetti. Contemporaneamente si distaccò sempre più dalla scuola, per poi abbandonarla del tutto ed entrare nel mondo del lavoro, prima nell’atelier di famiglia, poi nell’officina di Léon Serpollet, un costruttore già affermato nel settore dei veicoli a vapore.
Nel frattempo un altro grave lutto si abbatté sulla famiglia, con la scomparsa del padre Alfred, che gettò nello sconforto e nel dolore una famiglia ormai dimezzata e composta a quel punto dalla madre, Louise-Berthe Magnier e dai tre figli rimanenti, Fernand, Marcel e Louis.
Il 30 ottobre 1897, Louis Renault fu chiamato al servizio militare: all’epoca tale servizio durava ben tre anni, ma Louis Renault riuscì con alcuni agganci e sotterfugi a farlo ridurre a neppure un anno, anno durante il quale si fece conoscere per le sue eccezionali doti di meccanico e seppe costruire alcuni attrezzi utili in ambito militare. Ottenne così di poter anche usufruire di permessi e licenze durante i quali tornò a Billancourt per dedicarsi al suo sogno, che nel frattempo stava prendendo forma: costruire una vera automobile con motore a scoppio.
Pochi giorni dopo il suo congedo iniziò a dedicarsi alla sua nuova attività ed il 25 dicembre del 1898 la vettura era pronta. Nacque così la prima autovettura Renault, nata modificando un triciclo De Dion-Bouton al quale fu aggiunta la quarta ruota, un cambio a tre rapporti con retromarcia e quell’innovativa soluzione tecnica che era la trasmissione a presa diretta con giunto cardanico.
Ben presto Louis Renault ricevette già una dozzina di ordini da parte di alcuni di coloro che ebbero modo di vedere ed ammirare la prima vettura Renault, fu a questo punto che i due fratelli finanziatori, Marcel e Fernand, videro nell’estro del giovane Louis un potenziale sbocco commerciale ancor più promettente di quello del settore tessile. Pertanto, il 27 febbraio del 1899 registrarono la nuova ragione sociale di Renault Frères, con capitale sociale di 60 mila franchi. Ma il grande escluso da questa società fu proprio Louis Renault, in quanto i due fratelli ritennero di poterlo fare poiché erano stati gli unici a pagare ingenti somme di denaro per il successo del fratello minore. Ma quest’ultimo non ne fece un dramma: per lui l’importante era progettare e costruire e sulla base di tale salda convinzione continuò a lavorare nella neonata azienda di famiglia, alzandosi alle sei di mattina e coricandosi alle undici di sera. Il piccolo cortile nella seconda casa dei Renault non bastava più, pertanto si utilizzò il confinante terreno, sempre facente parte dell’immenso patrimonio immobiliare lasciato da Alfred Renault ai figli, ed inoltre venne acquistato un vecchio capannone sopra un isolotto sulla Senna, letteralmente smontato e rimontato nella proprietà di famiglia. Tra i collaboratori di cui Louis Renault si circondò vi furono l’ormai fidato Edward Richet, ma anche il progettista Jacques Boullaire, altro suo buon amico, e Charles Serre, che rimarrà alla Renault per circa cinquant’anni.
La prima vettura Renault venne esposta nel 1899 al Salone di Parigi e Il 13 luglio, quattro giorni dopo la chiusura del Salone, la vetturetta fu registrata come Type A e venne iscritta alla corsa Parigi-Trouville, che ebbe luogo il 27 agosto dello stesso anno, corsa che vide trionfare proprio gli esordienti fratelli Renault. Da qui prese il via una serie di competizioni che vide partecipare le vetture Renault pilotate da Louis e Marcel Renault.
Il geniale costruttore pensò quindi di sostituire i motori prodotti dalla De Dion-Bouton, con dei propulsori costruiti in proprio. Ben presto anche i nuovi motori Renault si dimostrarono vincenti e nel 1903 venne rivista la ragione sociale dell’azienda in Société des Automobiles Renault et Cie, con Louis Renault come direttore generale, nonché socio alla pari assieme agli altri due fratelli. Partiva così la grande avventura della Renault, capitanata dal suo fondatore, che continua fino alla fine seconda Guerra Mondiale. Nel mezzo entrambi i fratelli muoiono: Marcel per un incidente d’auto, Fernand per un cancro e Louis rimane solo al timone della fabbrica.
Dopo la liberazione, bersagliato da numerose denunce e da un’intensa campagna stampa con accusa di collaborazionismo, Louis Renault si ritira il 5 settembre del 1944 nella sua dimora di Herqueville, timoroso di essere incarcerato. Ma neppure tre settimane dopo si presenta spontaneamente al magistrato inquirente che lo incrimina e lo associa al carcere di Fresnes in regime di isolamento, il 23 settembre 1944. La sua salute è malferma e, durante la carcerazione, viene pesantemente malmenato, riportando forti traumi al capo, alle vertebre ed ai reni. Viene dapprima trasferito in un ospedale psichiatrico e, successivamente, nella clinica “Saint-Jean-de-Dieu” a Parigi dove spira il 24 ottobre 1944.
Il 1º gennaio 1945, il governo provvisorio ordina la nazionalizzazione dell’azienda Renault e, contemporaneamente, viene istituita la “Régie nationale des usines Renault”.