È il 12 settembre 1963 quando, al Salone di Francoforte, viene presentata nello stand Porsche la nuova la nuova berlinetta di Zuffenhausen. La sigla parla di 901, ma ben presto verrà rinominata 911 e sarà una vettura che rivoluziona il concetto di auto sportiva, una icona che ancora oggi, nelle sue tante evoluzioni, rimane una pietra miliare nella storia dell’automobilismo e del motorsport.
È bella, anzi bellissima, sotto al cofano è installato un motore sei cilindri, sempre boxer e raffreddato ad aria. Si parte dalla base del 4 cilindri della 356, ma è tutto nuovo e lo sviluppo è affidato principalmente al tecnico Hans Mezger, coadiuvato anche da un giovane Ferdinand Piëch, allora ancora studente del Politecnico di Zurigo.
All’inizio degli anni ‘60 la Porsche 356 era alla fine del suo sviluppo, serviva una nuova vettura e Ferry Porsche decide di dare il via alla progettazione della vettura che dovrà avere, oltre al motore boxer, anche il passo di 20 cm più lungo di quello della 356 per favorire l’abitabilità dei posti posteriori e la coda sfuggente per essere subito identificata come una vettura sportiva. Lo studio viene affidato a Ferdinand Alexander, soprannominato Butzi, uno dei figli di Ferry, che crea la linea della nuova berlinetta con un passo di 2,2 metri.
Dopo Francoforte la strada per la messa a punto della nuova coupè tedesca è ancora lunga e la produzione della 901 inizia un anno dopo. Appena un mese dopo, la Peugeot rivendicherà il diritto di utilizzare per i nomi delle proprie auto tutti i numeri di tre cifre con lo zero al centro. Per evitare inutili discussioni, anche se a malincuore, la Casa di Zuffenhausen si adegua e così, il 10 novembre 1964, nasce la denominazione ufficiale 911.
La berlinetta di Zuffenhausen quando entra in produzione è una vettura dalla linea sobria e purissima che poteva essere utilizzata per andare con la famiglia in montagna e al mare, e per correre in pista. L’unica che, nelle sue varie metamorfosi, ha vinto gare uniche come la 24 Ore di Le Mans, il Rally di Montecarlo o la Parigi-Dakar. Sono passati molti anni da quel 1963, Il tempo passa, le mode cambiano, ma la 911 è ancora viva e vegeta ed una icona che ha saputo resistere adeguandosi alle varie evoluzioni pur mantenendo il suo inconfondibile DNA.
immagini © Massimo Campi