Vetture

Published on Giugno 3rd, 2023 | by Massimo Campi

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Scarab la prima auto americana in Formula 1

 

Lance Reventlow è un ricco rampollo americano figlio della famosa miliardaria Barbara Hutton, una ricca ereditiera convolata più volte a nozze con nobili, diplomatici e anche con il famoso attore americano Cary Grant. Ama il lusso, le macchine e la velocità, e dopo aver preso parte a numerose gare alla guida di vetture Porsche, Mercedes e Cooper, Lance Reventlow decise di costruire una vettura Sport tutta americana per partecipare al Campionato Mondiale Marche, un progetto non del tutto impossibile viste le sue illimitate risorse finanziarie.

Per costruire la sua vettura forma un team con Troutman, Barnes, Diedt e Daigh, cui diede l’incarico di realizzare la Sport da competizione che viene progettata dallo specialista statunitense Warren Olson. La vettura nasce attorno ad un leggerissimo telaio a traliccio in tubi d’acciaio al cromo molibdeno mossa da un grosso 8 V alimentato a iniezione indiretta di 4941 cc, derivato dal motore della Chevrolet Corvette. Pilotata da Chuck Daigh  la vettura conquista nel 1958 il Gran Premio degli Stati Uniti, riservato alle Sport e il Gran Premio di Riverside. Pilotata nel Altri risultati furono colti dalla Scarab nel 1960, anno in cui, pilotata da A. Pabst, si piazzò seconda nel Gran Premio del Pacifico e terza nel Gran Premio di Riverside.

Visto i buoni risultati ottenuti, Lance Reventlow è attirato dalle monoposto.  Nel 1960, anno della formula che prevedeva motori da 2,5 litri viene realizzata la Scarab F.1. Il motore è modulare per potere essere impiegato in varie cilindrate per competere nella Formula 1 del 1961 con cilindrata di 1.5 litri, fino ad essere impiegato nelle sport di 3 litri. L’unità è un 4 cilindri con doppio asse a camme in testa e comando desmodromico delle valvole; il progetto, dovuto a Leo Goosen, si ispirava profondamente a due dei migliori motori dell’epoca: il Mercedes 300 SLR e il Vanwall da Formula1.

Il primo motore americano di Formula 1 ha una cilindrata di poco inferiore al massimo di 2,5 litri. È stato progettato per essere alla pari con Ferrari e BRM, che hanno entrambi affermato di produrre 280 CV. Il sistema desmodromico ha funzionato perfettamente, ma ha faticato a raggiungere i 220 CV. Il progetto originale prevedeva una trasmissione automatica a rapporti infiniti, ma alla fine il team ha dovuto accontentarsi di una trasmissione manuale a quattro velocità di provenienza Corvette.

Per la parte telaistica la Scarab risulta un compromesso fra la tipica tecnica americana di Indianapolis e le più evolute monoposto europee a motore anteriore. Il motore ispirato dal quattro cilindri Offenhauser, è montato coricato con i cilindri quasi orizzontali; un corto albero di trasmissione laterale, praticamente di fianco al pilota, lo collega al cambio collocato posteriormente in blocco con il differenziale, mentre le sospensioni sono a quattro ruote indipendenti.

L’impegno economico è notevole , ma la Scarab non ha mai raggiunto una adeguata competitività complice anche la grande distanza tra la sede americana, a Los Angeles e le gare che si svolgevano principalmente sulle piste europee. Per ultimo il progetto, seppur lodevole, risulta superato dalle moderne monoposto europee a motore posteriore.  Nel 1960 la Scarab pilotata da Chuck Daigh riuscì a qualificarsi per il G. P. del Belgio, ma fu poi costretta al ritiro in gara; l’unico risultato di un certo rilievo fu il decimo posto al Gran Premio degli Stati Uniti.

La Scarab ha partecipato a cinque Gran Premi, Reventlow e il suo capo meccanico Chuck Daigh guidavano le auto in livrea bianca e blu. Entrambi i piloti della Scarab sono stati iscritti al Gran Premio di Monaco dove non si sono qualificati per la gara per un problema ai freni, poi sono andati in Olanda, Belgio e Francia, dove sia Daigh che Ginther hanno avuto problemi di carenza di olio con conseguente bruciatura dei cuscinetti. Solo l’auto di Daigh viene iscritta all’ultima gara della stagione di F1 1960, il Gran Premio d’America a Riverside, in California. Daigh riesce a finire mantenendo i giri motore al di sotto di 6000 per evitare problemi di erogazione del carburante..

L’anno successivo Chuck Daigh ha continuato a pilotare una Scarab nelle corse di Formula Internazionale in Europa con motore Offenhauser, stile Indy, dove è arrivato ottavo, a Goodwood in lizza per la Lavant Cup, e si è classificato settimo in una gara per il Trofeo Internazionale.

Per il 1962 Lance Reventlow fa realizzare una nuova vettura equipaggiata con motore Buick 8V posteriore, ma ancora una volta i risultati non premiarono l’entusiasmo e l’impegno economico dell’appassionato driver/costruttore americano. Finisce così l’avventura della Scarab, la prima monoposto statunitense per la Formula 1 e l’ultima realizzata a motore anteriore. Infine Lance Reventlow morì nel 1972, a soli 36 anni, in un incidente aereo.

Immagini © Massimo Campi

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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