Published on Dicembre 19th, 2022 | by Massimo Campi
0Le Mans 2002: la terza vittoria Audi
Immagini © Massimo Campi – Raul Zacchè/Actualfoto
Quando sventola la bandiera dell’arrivo, domenica 16 giugno 2002, è il terzo trionfo consecutivo per la casa degli anelli che si aggiudica la gara ed anche il diritto di tenere l’ambito trofeo della 24, un privilegio che spetta a chi vince per tre volte la maratona della Sarthe.
La 70° edizione della gara francese vede la vittoria di Frank Biela, Tom Kristensen ed Emmanuele Pirro che conquistano la gara per la terza volta di fila, un risultato che rende onore al valore dei tre piloti, sempre accorti nel rispettare il loro ritmo di gara ed all’equipe tedesca comandata da Wolfgang Ullrich e Reinhold Joest.
La prime novità della edizione 2002 riguardano la pista: il rettilineo in discesa successivo al Ponte Dunlop viene sostituito da un nuovo tratto di curve veloci denominato Esse de la Chapelle, modifica resa necessaria per consentire un raccordo migliore con il Circuito Bugatti; inoltre il dosso di Mulsanne sul rettilineo dell’Hunaudieres viene abbassato di alcuni metri su espressa richiesta della Fia dopo i decolli delle Mercedes ed alcuni incidenti alla staccata di Mulsanne.
Poche invece le novità nell’elenco dei partecipanti con l’Audi che si conferma come la vettura da battere nell’endurance con tre vetture in campo di cui due vetture iscritte dal Team Joest e una dall’Audi Sport North America, mentre un quarto esemplare gestito in modo semiufficiale è schierato dall’Audi Sport Japan Team Goh.
Con i regolamenti in vigore nei primi anni del terzo millennio, alla corsa sono ammesse cinque categorie, con le vetture più veloci, ovvero gli sport prototipi e la Le Mans Prototype nelle classi LM-P900, LM-GTP e LM-P675, mentre le granturismo sono al via nelle due classi GTS e GT.
Tra le vetture top oltre alle Audi R8, ci sono la Bentley EXP Speed 8, unica nella LM-GTP, le Dallara LMP1-Judd del team Oreca, le Panoz Spyder, le Cadillac LMP1, le Courage e le Dome-Judd.
Nelle prove emerge la classe di Dindo Capello, che conquista la pole position con la sua R8, ma sarà proprio la sua barchetta ad avere i maggiori problemi delle compagine tedesca. Le gomme sono state il tallone di achille della vettura, che ha sofferto diverse forature causate dai detriti sulla pista costringento Capello, in equipaggio con Aiello e Pescatori a diverse soste ai box non programmate. Per il resto la marcia delle Audi è stata trionfale, con le due del Team Joest che occupano i due posti principali sul podio mentre la Bentley di Andy Wallace, Butch Leitzinger ed Eric van de Poele è terza. Ottimo il quarto posto della Dallara di Olivier Beretta, Karl Wendlinger e Pedro Lamy. La vittoria nella categoria LM-P675 è stata più combattuta, inizialmente sono andate al comando le MG, ma poi a causa di problemi meccanici si sono dovute ritirare e la Reynard-Volkswagen n.29 è riuscita a superare a 5 minuti dal termine la WR-Peugeot, rallentata da una foratura. In classe GTS, vittoria della Chevrolet Corvette C5-R n.63, in classe GT vince la Porsche 996 GT3-RS n.81.
L’Audi, con la terza vittoria a livello statistico raggiunge altri grandi costruttori come Bentley, Alfa Romeo, Jaguar, Ferrari, Ford, Matra e Porsche