Published on Dicembre 11th, 2021 | by Massimo Campi
0Interserie, la Can Am in salsa tedesca
Nessuna regola, tanti soldi, potenza e velocità, è questa la ricetta di base della Canadian American Challenge Cup, la serie per biposto che nasce negli States nel 1966, e ben presto diventa il campionato più ambito dai piloti di entrambe le sponde dell’oceano, soprattutto per il montepremi. Insomma roba da ricchi che nell’arco di poche stagioni attrae, oltre ai piloti, anche i costruttori come la McLaren, la Lola e la Porsche che vedono nella seri un ottimo veicolo pubblicitario per fare affari. Un successo così enorme porta ben presto alle imitazioni, ed alla fine del 1969 arriva la clonazione per il vecchio continente, in modo particolare per la Germania. A fine degli anni ’60 in terra tedesca ci sono due campionati nazionali per i prototipi: la Wurth Sports Car Supercup e la Sudwestpokal, entrambe organizzate dal Motor Sport Club di Stoccarda. L’idea del club tedesco è quella di fondere le due serie per riunire le forze in campo con la creazione di un nuovo campionato ispirato alla serie americana condito da un buon montepremi in franchi svizzeri. Il pilota che sale sul gradino più alto del podio di ogni gara intasca la bellezza di 15.000 franchi, 10.000 al secondo, 7.000 al terzo e via di conseguenza.
Per non interferire con i regolamenti e le imposizioni della Federazione Internazionale che detiene i diritti di organizzazione anche delle serie europee viene scelto come nome “Interserie” e la prima gara viene disputata il 28 giugno 1970 sul tracciato di Norimberga con una prova di 200 miglia, vinta dalla Porsche 917K di Neuhaus/Van Lennep. Il dado è tratto ed anche nella serie del vecchio continente arrivano le biposto che corrono sui tracciati americani. Vic Elford vince ad Hockenheim con una McLaren M6B, poi tocca a Helmut Kelleners salire sul gradino più alto del podio con una March 707. Il primo campionato viene conquistato dalla Porsche 917K del tedesco Jurgen Neuhaus.
Nel 1971 la Interserie arriva anche in Italia, con Arturo Merzario che porta alla vittoria la Ferrari 512M sulle rive del Santerno. Nella serie arriva la nuova Porsche 917 Spyder di Leo Kinnunen che deve lottare contro la McLaren di Chris Craft e la March 717 di Kelleners. Le potenze salgono in modo esponenziale ed arrivano anche incidenti pericolosi come quello di Giampiero Moretti che esce di strada a Zolder con la sua Lola travolgendo tre commissari di pista. Nella 200 Miglia di Norimberga c’è la tragedia di Pedro Rodriguez al volante della Ferrari 512 di Muller. Altro incidente mortale alla 500 Km di Imola con l’austriaco Klaus Reisch che esce di strada al volante della Alfa Romeo 33/3. Leo Kinnunen è il campione 1971, la sua Porsche 917 Spyder è la vettura più performante del lotto, ma a Zuffenhausen sta nascendo la nuova arma per la stagione 1972, che verrà schierata sia in Europa che in America.
La 917/10 con il 12 boxer di 5.4 litri sovralimentato fa la sua comparsa all’Osterrickring nella mani di Leo Kinnunen e Willy Kahusen che iniziano a dominare la serie contrastati dalla McLaren M8F di Kelleners. La Interserie è sempre più clone della Can Am, occasionalmente in Europa corre anche Gorge Follmer, sempre con la 917/10, e nella Interserie fanno la comparsa anche importanti nomi della massima formula come Ronnie Peterson, Niki Lauda, Clay Ragazzoni, Derek Bell, Jo Bonnier, Arturo Merzario, John Watson, Howden Ganley, Peter Gethin. La serie 1972 vede la vittoria di Leo Kinnunen, che si ripete nel 1973 sempre con Willy Kauhsen alle sue spalle. Il canto del cigno della serie è il 1974, con la Porsche 917/30 di Herbert Muller in testa alla classifica seguito dalla Mclaren M20 di Kelleners e dalla Porsche 917/10 di Kauhsen, ma è in arrivo la crisi petrolifera e la conseguente recessione economica che condizionerà anche il mondo delle corse automobilistiche.
Tra le varie prove c’è anche quella disputata sul tracciato di Casale Monferrato il 22 settembre 1974. In pista ci sono le potenti Porsche 917 turbo di Herberth Muller e Willy Kauhsen, la McLaren M20 di Helmut Kelleners e la Lola T282 di Lella Lombardi. Vince la 917/30 del pilota svizzero seguita dalla McLaren con Lella sul terzo gradino del podio.
Muller conquista la serie per altri due anni, ma il periodo d’oro della Interserie finisce, spariscono i mostri di oltre 1000 cavalli della Porsche, i potenti otto cilindri Chevrolet ed i favolosi montepremi che attirano sulle piste famosi campioni. Come la Can Am anche la Interserie si evolve con nuove vetture Gr.6 e due divisioni, fino a 5 litri e sotto i due litri. Le biposto Can Am spariscono, resiste solo la McLaren M8F di Peter Hoffmann che ora corre con un propulsore Chevrolet da 5 litri. Le vetture protagoniste sono Lola, Sauber, TOJ e vecchie Porsche modificate come quella di Reinhold Joest, campione 1978 con la vecchia Porsche 908/3 Turbo.
In seguito nella serie corrono i nuovi prototipi del gruppo C1 e C2, nonché a monoposto Can-Am costruite su basi di F1 o F2. Con l’introduzione delle vetture Gr.C sono nuovamente le Porsche 956/962 le regine della serie, ma il periodo d’oro della Interserie è già finito da un pezzo.
Immagini © Massimo Campi – Archivio Martinotti