Storia

Published on Settembre 16th, 2021 | by Massimo Campi

0

la Ferrari col muso nero a Monza 2001

il 16 settembre si corre a Monza dopo l’attentato alle torri gemelle

Gran Premio d’Italia 2001, nell’Autodromo di Monza c’è una strana atmosfera, manca la tradizionale gioia dei tifosi per i colori, i rumori, il brivido della F.1, nella sensazione quasi irreale di un mondo che sta cambiando. La Ferrari, il simbolo del’Italia, il simbolo mondiale della massima formula arriva a Monza con le monoposto completamente prive di sponsor ed il muso dipinto di nero, il colore del lutto per i fatti appena successi. Per capire le immagini di quel weekend di settembre bisogna fare un passo indietro solo di qualche giorno.

11 settembre 2001, le immagini in mondovisione diffondono una delle più grandi tragedie dell’era moderna: l’attentato alle Torri Gemelle di New York con migliaia di morti ed un senso di insicurezza che accompagnerà la popolazione mondiale per molto tempo.

Nella stessa giornata a Maranello stanno preparando le monoposto per il tanto atteso Gran Premio d’Italia, dove a Monza la Ferrari è pronta a festeggiare i titoli Piloti e Costruttori conquistati con tre gare di anticipo. Il lutto mondiale pone tanti interrogativi, anche al mondo sportivo ma il 13 settembre la FIA conferma regolarmente l’evento, con gli organizzatori che cercano di renderlo più sobrio possibile annullando tutti gli appuntamenti prima e dopo la gara domenicale, comprese le Frecce Tricolori e le celebrazioni sul podio.

Il cavallino rampante prende decisioni immediate ed in ricordo delle vittime del World Trade Center, la Ferrari si presenta a Monza cancellando tutti gli sponsor sia dalle vetture sia dalle tute di Michael Schumacher e Rubens Barrichello e di tutto lo staff della squadra e le due monoposto F2001 hanno il muso interamente dipinto di nero, fatto che rappresenterà un unicum nella storia della squadra italiana. Ma in quello strano fine settimana c’è un altro fatto che colpisce l’opinione pubblica. Anche nella   tappa tedesca del campionato CART sul circuito del Lausitzring, l’attenzione è concentrata sulla tragedia delle torri gemelle di New York e gli organizzatori dell’evento decidono di correre ribattezzando la gara “American Memorial” in omaggio agli USA.

Sabato 15 settembre 2001, Alex Zanardi, il fenomeno italiano che ha trovato la gloria in America, si trova a proprio agio sul circuito del Lausitzring: nelle prove libere del giovedì lui e Kanaan sono i più veloci ma l’annullamento delle qualifiche del venerdì, a causa della pioggia, costringe il pilota bolognese a partire dalle retrovie in quanto la griglia viene formata in base alla posizione nella classifica del campionato. Parte la gara, Zanardi parte all’attacco, dopo aver effettuato diversi sorpassi si ritrova addirittura in testa e niente sembra poter ostacolare il suo cammino verso la vittoria, ma c’è l’ultimo pit stop da effettuare. Zanardi riparte e nella fase di rientro in pista la monoposto del bolognese perde il controllo a bassa velocità su un tratto sporco e viene centrata in pieno lateralmente dalla vettura del canadese Alex Tagliani. L’impatto è tremendo, si parla di circa 320 km/h, la Reynard Ford di Tagliani spezza a metà la Reynard Honda di Zanardi, il quale subisce l’amputazione immediata di entrambe le gambe finendo in fin di vita all’ospedale.

I piloti a Monza sono sotto shock ed alcuni chiedono addirittura di annullare la gara, ma Bernie Ecclestone si oppone con vigore per non perdere gli introiti legati ai diritti televisivi. Dopo varie discussione si arriva alla proposta di non effettuare sorpassi nelle prime due varianti, motivata anche dal tragico incidente avvenuto l’anno prima in cui perse la vita un addetto del servizio antincendio alla Roggia. Anche questa ipotesi, però, non si concretizzò perché i team principal di Benetton (Flavio Briatore), BAR e Arrows impedirono ai loro piloti di votare a favore facendo così saltare l’unanimità e la corsa si disputò regolarmente, con la Williams di Juan Pablo Montoya che coglie il successo davanti a Barrichello e Ralf Schumacher.

Immagini © Massimo Campi

Print Friendly, PDF & Email

Tags: , , , , , , ,


About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



Back to Top ↑