Published on Giugno 28th, 2021 | by Massimo Campi
0Il Gran premio di Milano del 1936
Due gare, sul circuito stradale attorno all’Arena di Milano, vittorie di Nuvolari e Trossi
Il 28 giugno 1936 si svolge a Milano, sul circuito del Parco Sempione, il Gran Premio di Milano, organizzato dall’Automobile Club in collaborazione con l’Autodromo di Monza. Due gare, per la categoria Voiturette e per le potenti monoposto da Grand Prix, sul tracciato della città lombarda. Per una location è stato scelto il Parco Sempione al centro della città. La partenza e l’arrivo della pista sono in Piazza del Cannone di fronte al Castello Sforzesco, la pista prosegue lungo Viale Gadio e continua oltre l’Aquario Civico circondando l’Arena Civica. Dopo un tratto lungo Viale Elvezia, la pista rientra nel parco, aggirando l’altro lato dell’Arena, segue la curva a destra fino al centro del parco e poi ancora a destra in Viale Francia, l’attuale Viale Malta, per proseguire fino alla Piazza, facendo un tornante davanti all’Arco della Pace. Il tracciato prosegue con la lunga svolta a destra nel parco fino ad un altro tornante davanti al Castello Sforzesco che ha riporta il circuito ai box e nel rettilineo di partenza e arrivo. Il circuito risulta stretto e tortuoso e gli organizzatori decidono di limitare i partecipanti a 12, decidendo, tra gli iscritti, quelli che possono prendere parte alle competizioni. Per la prima volta in una gara europea, veniva utilizzata la temporizzazione elettrica con una cellula fotoelettrica per il cronometraggio, una grande innovazione per l’epoca.
Dopo una mattinata buia con qualche pioggia il tempo è diventato soleggiato nel pomeriggio e decine di migliaia di appassionati di gare si sono riuniti al Parco Sempione per vedere i loro idoli e le potenti vetture in gara. Nella prima prova delle Voiturette, a parte la Bugatti T39A di Sergio Carnevalli, tutte le vetture in gara sono Maserati. Il favorito è Carlo Felice Trossi con la nuova 6 cilindri che ha appena vinto sul tracciato dell’Eifel. Oltre al gentleman driver di Biella, la casa del tridente è al via con Omobono Tenni e Vittorio Belmondo su un 4CM mentre Gino Rovere corre con una vettura da 1,1 litri come il milanese Aldo “Tino” Bianchi e Giuseppe Gilera, 48 anni.
Al via anche la Baronessa Maria Antonietta d’Avanzo, la più famosa donna pilota italiana dell’epoca, con una Maserati 4CS. Emilio Villoresi parte al comando ma al quarto giro viene superato dalle Maserati ufficiali di Trossi e Tenni. I due in testa viaggiano con un ritmo sostenuto fino a quando il campione motociclistico esce di pista al 7° giro, cercando di tenere il passo di Trossi. Tenni riesce a tornare ai box per tentare una riparazione, ma alla fine si deve ritirare. Carlo Felice Trossi con la nuova Maserati 6 cilindri continua indisturbato dominando il resto della manifestazione, con Emilio Villoresi che arriva secondo seguito da Belmondo dopo un duello con Bianco.
La gara con le vetture da Grand Prix è l’evento principale della manifestazione. Dopo le Voiturette le potenti monoposto sono pronte a partire per la prova di 60 giri, in gara sempre 12 concorrenti, visto la tipologia del tracciato.
Il circuito di Milano è nato vicino all’Alfa Romeo, lo stabilimento del Portello dista solo un paio di chilometri dal tracciato cittadino. Le vetture del biscione sono gestite dalla Scuderia Ferrari che ha iscritto la 12 cilindri per Tazio Nuvolari e tre a 8 cilindri per Giuseppe Farina, Mario Tadini e Antonio Brivio. La Scuderia Maremmana ha inserito due Alfa Romeo P3 per Clemente Biondetti e Giacomo de Rham e una “Monza” per Sergio Banti. mentre Gianni Battaglia e Vittorio Belmondo sono entrati nelle loro Alfa Romeo private. La gara potrebbe essere una parata per le vetture milanesi, ma al via c’è anche Achille Varzi che ha convinto l’Auto Union a partecipare alla manifestazione con una vettura. Lo schieramento è completato dalle monoposto della Scuderia Torino che ha iscritto due Maserati 6 cilindri per Piero Dusio ed Eugenio Siena. La sfida è aperta tra il campione di galliate ed il mantovano volante, con Varzi che ha prende il comando al via ed accumula un vantaggio di 13 secondi, ma la vettura dell’Auto Union inizia ad avere difficoltà sul tortuoso circuito di 2,6 km intorno al Parco Sempione e poco dopo la metà gara Nuvolari si avvicina alla vettura tedesca iniziando la battaglia per la vittoria. Al 34° giro Nuvolari supera Varzi tra il delirio della folla. L’Alfa segna il giro più veloce in 1’34”, Varzi al 43° giro lo eguaglia. I due continuano a battagliare a suon di giri veloci, ma l’Alfa del mantovano volante aumenta il ritmo, mentre l’Auto Union inizia a soffrire fino a quando Tazio Nuvolari taglia il traguardo con un vantaggio di oltre otto secondi. Per il mantovano volante si conclude il giugno 1936, il mese eccezionale con tre vittorie Barcellona, Ungheria, Milano ed un secondo posto al Nurburgring su quattro gare.