Published on Giugno 19th, 2021 | by Massimo Campi
0Sfida Ford-Ferrari: il 19 giugno 1966 arriva finalmente la vittoria a Le Mans per gli americani
La Ford, sconfitta a Le Mans nel 1965, rilancia la sfida ai colori italiani nel 1966 e rimette in campo le sue GT40 e le AC-Cobra nelle granturismo. La Ferrari, per controbattere gli americani, realizza la 330 P3, evoluzione della precedente P2, ed equipaggiata dal V 12 di 3.967 cc a doppia accensione, due valvole per cilindro, iniezione diretta e potenza di 420 cv. La gara di Le Mans è fondamentale per la conquista del titolo mondiale. La Ford schiera otto GT40 Mk II che montano il Ford 8V-7.000 cc da oltre 500 cv. La nuova carrozzeria è studiata in galleria del vento per essere il più veloce possibile sul rettilineo dell’Hunandieres e per contrastare la naturale tendenza ad alzare il muso alle alte velocità. Per il colosso di Detroit è nuovamente fondamentale vincere sul tracciato francese e sconfiggere le rivali rosse. Gli americani hanno profuso ogni possibile sforzo ed ogni mezzo per Le Mans: è in gioco la propria credibilità sportiva e tecnologica sul tracciato della Sarthe che è considerata la corsa più famosa al mondo.
La Ferrari è al via con tre P3 ufficiali e varie vetture affidate, come al solito, alle scuderie private. La Ford ha uno squadrone di con piloti di primo livello, il motore V8 con la sua grande cubatura è un vero mulo, quasi indistruttibile. Di contro le P3 sono vetture molto stabili, più leggere delle rivali, hanno un motore di cilindrata inferiore e quindi contano sui minori consumi. Guasti e incidenti le P3 ufficiali sono costrette alla resa e per la Ford è finalmente il trionfo con tre GT40 che passano in parata sotto la bandiera a scacchi il 19 giugno 1966.
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La casa di Detroit conquista la 24 ore con Bruce Mc Laren e Chris Amon, Miles-Hulme sono secondi e Bucknum-Hutcherson completano la parata Ford. I rimanenti posti in classifica a punti sono occupati dalle Porsche 906. La vittoria della GT40 di Amon-Mc Laren sulla gemella di Miles-Hulme è frutto di una ingenuità da parte del team americano. Nell’euforia di un successo tanto rincorso, il team Ford vuole strafare e rallenta la GT 40 di Ken Miles e Dennis Hulme per organizzare un arrivo in parata con la vettura di Amon-Mc Laren che è seconda, leggermente staccata, e con l’altra GT40 staccata in classifica di 12 giri. Le tre vetture passano il traguardo quasi appaiate, con la GT40 in testa a quel momento davanti alle vetture gemelle.
La classifica di arrivo è però stilata in base alle posizioni di partenza e la macchina di Amon-Mc Laren è partita dieci metri più indietro rispetto a quella di Miles-Hulme prima sotto la bandiera a scacchi. Applicando il regolamento vigente della 24 ore risulta che la GT40 di Amon-Mc Laren ha percorso 10 metri in più rispetto alla vettura gemella e quindi risulta la vincitrice della maratona. Una vera beffa per Ken Miles e David Hulme che hanno dominato la gara!
La classifica mondiale vede la vittoria della Ford nei prototipi oltre 2000 cc e della Porsche nei prototipi fino a 2000 cc. Il campionato costruttori GT viene vinto dall’Abarth nella classe fino 1300 cc, dalla Porsche nella classe fino a 2000 cc e dalla Ford nella classe oltre 2000 cc con la Cobra. Il colosso statunitense è riuscito a sconfiggere la piccola Ferrari, ma i mezzi economici messi in campo sono nettamente superiori ai pochi di Maranello. Comunque la Ferrari, la regina incontrastata delle corse di durata si può sconfiggere, e questo per gli americani è motivo di orgoglio ed il raggiungimento dell’obbiettivo prefissato quattro anni prima.
Immagini © Ford Press