Storia

Published on Maggio 7th, 2021 | by Massimo Campi

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La Mercedes SSKL vince la Mille Miglia1931

Era il 13 aprile 1931, quando la bianca Mercedes SSKL di Rudolph Caracciola e Wilhelm Sebastian transita per prima sul traguardo di Brescia in una edizione che rimarrà negli annali della corsa bresciana quella della vettura tedesca è una vittoria a sorpresa, nessuno avrebbe scommesso alla partenza sul risultato, con una macchina grande e pesante contro le leggere vetture italiane, Alfa Romeo in testa, che erano le protagoniste indiscusse della maratona italiana.

In quegli anni l’industria tedesca era in grande sofferenza, tanto che la Mercedes aveva deciso di non fornire assistenza ufficiale all’asso tedesco. La grande depressione del 1929 aveva fatto le sue vittime, Caracciola aveva vinto il Campionato Europeo delle gara in salita nel 1930, eppure era stato licenziato dalla stella tre punte che aveva dimezzato il fatturato e doveva ridurre le spese.  Alfred Neubauer, il grande capo della squadra corse, non vuole però rinunciare al suo campione e garantisce a Caracciola  una minima assistenza tecnica e la fornitura di una nuova vettura sviluppata sulla base della Typ SSK, mentre il pilota si impegnava a lavorare per esclusivamente per Daimler-Benz in gare ed eventi sportivi durante la stagione1931. Caracciola mantiene i patti, la nuova vettura funziona molto bene, Caracciola a fine anno vince 11 gare su 11 e conquista nuovamente il titolo di campione europeo in salita.

Rudolph Caracciola è al via della Mille Miglia come un semplice corridore privato, ma la sua Mercedes-Benz La SSKL bianca percorre i 1.635 chilometri da Brescia a Roma e ritorno più velocemente di tutti dominando la gara in 16 ore, 10 minuti e 10 secondi, alla velocità media di 101,6 km/h. Nessun pilota prima di lui aveva mai raggiunto una media superiore ai 100 km/h.ed è prima volta che la gara non viene vinta da un pilota italiano.

La Mercedes era iscritta alla gara come “SSK Modello 1931”, solamente nel 1932 cambia nome in SSKL “Super Sport Kurz Leicht”, super sport leggera passo corto ed era la quarta e ultima generazione della gloriosa Mercedes-Benz Typ S. La SSKL viene realizzata in sole quattro unità, allestite esclusivamente per le competizioni. La genesi parte dalla auto da turismo e sviluppata per le competizioni dal team guidato dal Dr. Hans Nibel che ha realizzato un telaio alleggerito con lamiere di minor spessore rispetto alla SSK, con dei   grandi fori operati nei longheroni che consentono un risparmio di peso di 125 chilogrammi. Sulla pesa comunque raggiunge i 1.352 chilogrammi, una peso ragguardevole per una vettura da corsa. L’asso nella manica sta nel motore, un potentissimo sei cilindri di 7.069 cc, completamente rivisto rispetto al modello precedente. Con l’apporto del compressore Roots, la SSK arriva a erogare 300 CV che la spingono alla fantastica velocità massima di 235 km/h, una cifra record per i mezzi dell’epoca.

Alla Mille Miglia del 1931 sono iscritte ben 151 squadre sul percorso da Brescia a Bologna via Parma, per poi proseguire attraverso gli Appennini fino a Roma passando da Firenze e Siena. Il ritorno in direzione adriatica attraverso Perugia e Macerata poi Rimini, Bologna e Verona.

Sui passi appenninici la pesante SSK aveva difficoltà a tenere il ritmo delle agili vetture italiane, ma è sui lunghi rettilinei adriatici e della Pianura Padana che Caracciola sfrutta tutta la potenza della vettura tedesca seminando gli avversari.  “Sono stato seduto al volante per sedici ore, in cui abbiamo tuonato in lungo e in largo per l’Italia, facendoci strada nella notte con il solo fascio dei fari e guidando nella luce accecante del mattino primaverile. Per sedici ore! E non avevo idea di quale fosse la nostra posizione in classifica – sono i ricordi di Caracciola – Al traguardo, Neubauer era completamente fuori di testa. Si esibì in una danza completamente folle! Cosa diavolo stava succedendo? All’inizio non mi resi conto di quello che era successo, non ancora, ma lentamente realizzai: avevo vinto la Mille Miglia”.

La vittoria Mercedes, una successo inaspettato, da una grande pubblicità alla marca tedesca, ed anche a Rudolph Caracciola, uno dei migliori assi del suo tempo. Il rapporto tra la Casa di Stoccarda e la corsa bresciana si fa sempre più stretto, ma la Mercedes in seguito si dedica soprattutto alle corse in pista, con i nuovi finanziamenti del governo nazionalsocialista a metà anni ’30. Per vedere un nuovo trionfo delle frecce d’argento si dovrà aspettare fino al 1955, con la favolosa cavalcata di Stirling Moss al volante della 300 SLR.

Immagini © Mercedes press – Massimo Campi

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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