il 1 agosto 1980 perdeva la vita ad Hockenheim il pilota francese.
Illustrazioni © Carlo Baffi
Patrick Depailler era un grande lottatore, una guida sempre al limite, sempre oltre qualsiasi rischio. Amava le gare ed i tracciati difficili, era nato agonisticamente a Clermont Ferrand, uno dei più pericolosi tracciati da corsa della storia.
Amava le sfide, anche quelle più estreme. Un vero lottatore che non si è mai tirato indietro. Bastava avere tra le mani un mezzo da dominare, una monoposto di F1, una moto da cross, un deltaplano o le sbarre di un letto d’ospedale dopo un incidente. Anche quando era in lotta per il titolo mondiale di F1 nel 1979 non rinunciò a volare con il suo deltaplano, schiantandosi a 50 chilometri orari contro la roccia e facendo rimanere tutti con il fiato sospeso. Era il 3 giugno del 1979, uno schianto in deltaplano al Puy de Dôme costringe Patrick ad un’imprevista lotta contro la morte fuori dalle piste: nell’urto il francese si frattura gambe e caviglie riportando anche varie ferite alle braccia, che insieme ad una sopraggiunta infezione ossea lo mandano in apnea da sonno per molti giorni. Si teme il peggio e la sua carriera sembra all’epilogo. Guy Ligier lo licenzia con la motivazione che i suoi piloti non devono svolgere attività pericolose per via del loro impegno in F1. Ci pensa Carlo Chiti, gran capo dell’Alfa Corse, a recuperarlo e gli propone un volante per la stagione 1980 al fianco del giovane Bruno Giacomelli. Patrick si presenta al primo test aiutandosi con le stampelle e fatica ad entrare nell’abitacolo, ma non molla e grazie al suo impegno riesce a far crescere seppure fra tante difficoltà la monoposto italiana.
Il 1° Agosto del 1980 si tiene una seduta di test sul circuito di Hockenheim, dove anche Depailler e l’Alfa sono presenti per provare. La vettura va forte ma è ancora molto instabile e ha già causato due incidenti allarmanti al Paul Ricard e Brands Hatch, con cedimenti meccanici avvenuti ad alte velocità. Per l’Alfa quel giorno a Hockenheim sono previste prove di vario tipo, compresi giri in assetto da qualifica dove bisogna spremere la macchina e portarla al limite. Alle 11.35 la vettura di Depailler esce diritta di pista alla velocissima Ostkurve, dove per i momentanei lavori di manutenzione sono state rimosse le reti di contenimento. L’impatto è tremendo, in quel tratto si viaggia ad oltre 250 km/h. Sul luogo dell’incidente i soccorritori si trovano davanti ad una scena drammatica. Purtroppo le condizioni del pilota francese si presentano fin da subito disperate e Depailler spirerà poco dopo in ospedale per le gravi ferite alla testa e alle gambe.