Storia

Published on Luglio 4th, 2020 | by Massimo Campi

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La Hesketh 308 vince nel 1975

La Hesketh 308 conquista l’unica affermazione in Olanda nel 1975

Un manager ricco e sognatore, un pilota coriaceo e folle, un progettista dalle idee rivoluzionarie, è questa in sintesi la ricetta per il successo, in realtà anche l’unico, della Hesketh 308, la monoposto progettata da un giovanissimo Harvey Postlethwaite che ha consentito il primo successo in carriera di James Hunt, lanciandolo tra i piloti top del circus mondiale.

Lord Thomas Alexander Fermor-Hesketh era un personaggio unico nel suo genere, un giovane paffuto aristocratico inglese che aveva ereditato una immensa fortuna ed aveva deciso di abbandonare gli studi universitari per seguire le sue passioni, ovvero donne e motori. Agli occhi di molti Lord Hesketh sembrava un ingenuo sognatore, ma nella sua vita ha fatto cose impensabili pur di concretizzare il proprio sogno di vincere con una sua macchina da corsa.

All’inizio degli anni ’70 le piccole monoposto di F.3 dominano la scena nei circuiti di mezza Europa, Lord Hesketh con l’amico pilota Anthony ‘Bubbles’ Horsley acquistano una monoposto, creano la propria scuderia nelle stalle della tenuta di famiglia ad Easton Neston e girano per le varie gare del 1972 arrivando in pista con la Rolls Royce e relativo contorno di donne e champagne a fiumi. Risultati pochi, ma divertimento al top. La Hesketh Racing non passa certo inosservata, tra i vari piloti che entrano in contatto con l’aristocratico inglese c’è un giovane pilota, rimasto senza mezzo: James Hunt, capello lungo, aria da hippy, amante delle donne e del divertimento, piede pesante ma anche con la fama di distruttore di vetture.

Tra Hunt e Hesketh c’è subito intesa, intanto Horsley lascia l’abitacolo delle monoposto ed inizia quello di team manager della squadra che acquista una Surtees di F.2 per Hunt. Nel 1973 il costo per correre nella categoria cadetta è di poco inferiore a quello della massima formula, a Lord Hesketh non mancano certamente le risorse economiche, acquista una March 731 ed il Team Hesketh sbarca nella massima formula con il solito seguito di donne, champagne, Rolls Royce. Hunt è il pilota della vettura, sempre con i biondi capelli lunghi, sigaretta in bocca, e fila di ragazze in abiti succinti al seguito, ma quando entra nella monoposto si trasforma, le sue stravaganze rimangono fuori dall’abitacolo. James Hunt con il volante in mano è un pilota tosto, unisce il genio ad un mix di follia per potere gestire monoposto che viaggiano ad oltre trecento allora su piste con poche vie di fuga, dove l’incidente, ed il farsi male è quasi una abitudine consolidata di ogni gara. l’unico difetto è il suo carattere guascone che lo porta ad avere molti incidenti e lo scomodo soprannome di ‘Hunt the shunt’.

Lord Hesketh continua ad essere un imperdonabile sognatore, gli piacciono le persone di geniali, ed assume un nuovo giovane progettista, Harvey Postlethwaite, ingegnere meccanico, appassionato di auto da competizione. Postlethwaite si trova subito a suo agio nell’atmosfera eccentrica e sognatrice creata dal Lord inglese e si mette subito al lavoro modificando la March 731, con alcune soluzioni che fanno migliorare le prestazioni della vettura. Il debutto avviene al Gran Premio di Monaco del 1973, Lord Alexander stupisce subito tutti i vari partecipanti del circus con il suo yacht di 50 metri popolato da vistose ragazze in bikini, con relativi party a base di champagne. Hunt è nono sotto la bandiera a scacchi, ma la cura Postlethwaite fa effetto ed il pilota inglese racimola diversi piazzamenti a punti e due podi tra cui il secondo posto nel Gran Premio degli Usa a Watkins Glen, il miglior risultato stagionale per la squadra con la conquista del secondo posto.

Harvey Postlethwaite e Lord Hesketh sognano presto in grande, il tecnico inglese si mette al tavolo da disegno, parte da un foglio bianco e progetta la nuova vettura per il 1974, la Hesketh 308 che debutta in Sudafrica sempre con James Hunt al volante.  In una Formula Uno che ha scoperto le potenzialità del ritorno di immagine, con livree multicolori in base alle esigenze dei vari sponsor, la nuova monoposto britannica si distingue per la sua livrea completamente bianca, con solo due righe una rossa ed una blu che richiamano i colori della bandiera britannica. La macchina non ha nessuna scritta a testimonianza delle risorse economiche di Lord Alexander. Il telaio monoscocca, progettato da Postlethwaite, è accoppiato al Ford Cosworth DFV dotato di una trasmissione Hewland a cinque marce. Le prime gare servono per la messa a punto, la Hesketh 308 è veloce in prova, ma ancora poco affidabile in gara.  In Svezia arriva il primo podio, Hunt sale sul gradino più basso, ripete la prestazione in  Austria ed a Watkins Glen arrivando sesto nella classifica dei costruttori.

Durante la stagione invernale Harvey Postlethwaite si rimette al lavoro e per il campionato mondiale 1975 è pronta la nuova versione della monoposto, la Hesketh 308B con una veste aerodinamica rivista ed i radiatori riposizionati. Al debutto in Argentina, Hunt è secondo, ma il giorno della grande affermazione arriva il 22 giugno 1975 a Zandvoort con la bianca Hesketh che passa sotto la bandiera a scacchi davanti alle due Ferrari di Lauda e Regazzoni. Hunt ed il pilota austriaco lottano fino alla fine, il distacco tra le due monoposto è di poco superiore al secondo, e nei box scoppia l’entusiasmo tra gli uomini di Lord Alexander.

Dopo il podio inizia la festa per il team inglese e continua per diversi giorni nel vecchio maniero della famiglia Hesketh in Inghilterra, dove  sono continuati i bagordi al ritorno dall’Olanda. Nella gara successiva al Paul Ricard, Hunt è ancora secondo come a Zeltweg e grazie ai vari piazzamenti a punti il pilota inglese si classifica quarto nella graduatoria iridata. Sarà questo il momento di gloria per la squadra dell’orsetto, la mascotte usata come marchio dalla Hesketh. Per il 1976 James Hunt emigra alla McLaren, mentre Harvey Postlethwaite va alla Wolf-Williams, e la scuderia inglese perde due pedine fondamentali. Inoltre sono anche tempi di crisi per Lord Hesketh, che spende più di quanto guadagna a causa della crescita esponenziale dei budget necessari per partecipare al mondiale. Per la Hesketh arriva presto la fine, le difficoltà finanziarie pesano sullo sviluppo della squadra che deve ricorrere a vari piloti paganti per continuare a correre. Nel 1978 il team chiude definitivamente i battenti e la Formula Uno perde la squadra più trendy nella storia del mondiale. Lord Hesketh ha altri sogni, tra cui quella di produrre motociclette di lusso, una impresa in cui fallisce miseramente nel 1981 dovendo chiudere definitivamente con i motori per bancarotta.

Immagini © Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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