Published on Aprile 29th, 2020 | by Massimo Campi
0Mondiale sport prototipi – Monza 1990
La Mercedes domina la gara di Monza 1990 ed il mondiale gr.C
La Mercedes è la dominatrice della gara di Campionato Mondiale Sport Prototipi 1990 a Monza, l’ultima disputata con il regolamento delle Gruppo C, la formula consumo introdotta dalla Fia nel 1982. Le protagoniste dell’appuntamento brianzolo sono le Mercedes e le Jaguar pronte a sfidarsi sul tracciato dell’Autodromo Nazionale di Monza per la seconda prova stagionale; nella prima, Baldi e Schlesser partono alla grande vincendo sul tracciato del Fuji, con Mass e Wendringler secondi e la Nissan di Hasemi-Oloffson terza. Sin dai turni di qualifica le Mercedes impongono il loro ritmo occupando la prima fila dello schieramento con Mauro Baldi/Jean Louis Schlesser in pole position affiancati dalla vettura gemella di Jochen Mass/Karl Wendlinger. Seguono le due Jaguar Xjr11 di Lammers/Wallace e Brundle/Fertè.
Domenica 29 aprile 1990 le 32 vetture partono alle 14 in punto, con il pilota reggiano della Mercedes che scatta al comando, mentre Mass lotta in staccata con Lammers ed alla prima variante la Mercedes e la Jaguar entrano in contatto tra loro mentre Baldi davanti va via indisturbato seguito dalla Jaguar di Brundle che è riuscito ad evitare i due in testacoda. Dietro i primi due ci sono la Nissan di Marc Blundell e la Porsche di Bob Wolleck mentre al quarto giro la Toyota di Geoff Lees esce di pista a Lesmo.
Ad un quarto di gara è sempre Baldi al comando, seguito da Brundle e da Wolleck che ha superato Blundell, mentre Mass con un ritmo indiavolato sta rimontando dalle retrovie con l’altra Mercedes. A metà gara esce di pista Dumfries alla Parabolica mettendo fuori uso la sua Toyota. Attorno al 60° giro cala il ritmo di gara a causa dei consumi elevati, ma le Mercedes in testa alla gara sembrano quelle ad avere meno problemi.
Proprio i consumi elevati mettono fine all’avventura della Nissan r90C di Blundell/Brancatelli che si deve fermare a quattro tornate dalla bandiera a scacchi con il serbatoio completamente a secco lasciando la seconda posizione alla Mercedes C11 di Mass che va indisturbato a completare la doppietta della stella a tre punte. All’83esimo giro, dopo 481,4 km, il direttore di gara abbassa la bandiera a scacchi. La media della prova è di 210,532 km/h, degna di un GP di F.1. gli unici a giri pieni sono le due Mercedes, con Baldi/Schlesser primi e Mass/Wendlinger secondi che precedono la Jaguar di Brundle/Fertè, mentre l’altra Jaguar Xjr11 di Lammers/Wallace è terza doppiata di un giro, seguita dalla Porsche 962C di Wolleck/Jelinski del Team Joest.
Nel 1990, per il secondo anno consecutivo, la Mercedes conquista l’alloro mondiale della categoria, una vittoria ottenuta con un dominio netto vincendo otto su nove gare in programma. La Mercedes C 11, vettura derivata dalla C9/88 del 1989 anno ha mostrato una netta superiorità nei confronti degli avversari. L’unica vittoria non tedesca è andata alla Jaguar Xjr 11 che ha conquistato il primato a Silverstone con Martin Brundle e Alain Fertè.
Le altre avversarie delle vetture argento sono state la Nissan R90Ck, la Toyota 90CV, la Mazda e la Porsche che ha continuato ad appoggiare ufficialmente il team Joest. Sulla Mercedes C11 c’è poco da dire, se non che è stata una vettura perfetta in tutti i suoi componenti, dal telaio al motore. Il titolo piloti è andato alla coppia Mercedes formata da Baldi e Schlesser. Dopo la lotta acerrima della stagione precedente, la direzione della squadra tedesca ha deciso di far correre i due piloti di punta sulla stessa vettura con il compito di centrare la vittoria in entrambi i campionati. Schlesser e Baldi hanno conquistato sei successi pieni lasciando le altre due vittorie a Mass-Wendlinger e Mass-Schumacher dopo che nell’ultima gara a Città del Messico, la vettura di punta di Baldi-Schlesser veniva squalificata per un consumo troppo elevato causato dalla accesa rivalità tra i due ed il desiderio di conquistare il primato velocistico nella squadra. Tra i due alfieri della Mercedes scoppia una forte polemica ed alla fine è stato Mauro Baldi, nonostante la conquista dell’alloro mondiale, a lasciare la compagine tedesca in direzione della rivale Peugeot per il 1991.
La stagione 1990 è l’ultima disputata con la formula consumo che, per quest’anno, è di 51 litri per 100 km di gara. Dal prossimo anno la FISA capitanata da Jean Marie Balestre cambia le regole in gioco imponendo motori aspirati di 3,5 litri, derivati dalla F.1. La Peugeot è molto interessata a questo nuovo regolamento e ed ha deciso di schierare una propria vettura, di 3,5 litri, già pronta per le nuove norme del 1991. La 905, voluta dalla equipe capitanata da Jean Todt, monta un 10 V, ed è portata in gara da Keke Rosberg e Jean Pierre Jabouille.
Immagini © Massimo Campi