Published on Ottobre 30th, 2015 | by Massimo Campi
0Porsche 959: supercar alla tedesca
Nel 1985 la Porsche mette in vendita la 959, la macchina più veloce e più costosa al mondo
Anni, 80, anni di grande fermento nello sport, con la creazione delle Gruppo “B”, quella categoria di vetture da corsa derivate dalle Gruppo 4 e 5 con una iniezione di preparazione e prestazioni aggiuntive, insomma delle vere belve. Nel mondo dei rally c’è grande fermento, nascono vetture estreme, ma la più estrema di tutte nasce a Weissach, in casa Porsche, verrà chiamata 959.
Il primo prototipo viene presentato al Salone di Francoforte del 1983 proprio con la denominazione “Gruppo B”, poi un lungo iter di omologazione e di messa a punto fa slittare la data di commercializzazione al 1985. Era una vera supercar, anzi la “supercar” per eccellenza che spostava improvvisamente in alto l’asta delle prestazioni e della tecnologia per una vettura stradale.
La 959 è una evoluzione della 911.
Derivata dalla 911 Carrera, ha fari integrati al muso, una estetica che verrà in seguito ripresa dalla serie 993, il posteriore è enorme, largo, con una appendice aerodinamica che ha la funzione di creare deportanza alle velocità raggiunte. La grande innovazione è nella meccanica, con il sei cilindri di 2.850 cc che ha le testate raffreddate ad acqua, sovralimentato da due turbo con una potenza, nella versione stradale, di ben 450 cv, un vero record per l’epoca, il tutto abbinato con una trasmissione integrale per scaricare a terra tutta la potenza. Un vero mostro, allora la macchina più veloce al mondo con i suoi 317 km/h, una accelerazione 0-100 Km/h in 3.7 secondi, ma anche la più costosa: per averla si doveva sborsare ben 420 milioni di lire, ma quando venne messa in commercio c’è chi ha sborsato anche un miliardo per accaparrarsene una.
I suoi primati sono durati fino al 1987, quando comparve la Ferrari F40, vettura potentissima, brutale, accelerazione animalesca, con il blasone del cavallino rampante sul cofano, ma con una tecnologia nettamente inferiore a quella tedesca.
Il flat six di Weissach manteneva il classico raffreddamento ad aria ed olio per il basamento, con ben 18 litri di lubrificante che circolavano all’interno, mentre le testate, a quattro valvole per cilindro, sono raffreddate ad acqua. I due turbo, uno per bancata, con un pressione di sovralimentazione di 2,1 bar, un valore molto elevato, funzionano in sequenza, ovvero a bassi regimi funziona il primo per poi innestarsi il secondo quando si richiede tutta la potenza, per avere spinta a tutti i regimi senza avere il classico turbo lag. Altre caratteristiche del sei cilindri tedesco sono le bielle in titanio ed i pistoni forgiati in alluminio. Il sistema a trazione integrale è denominato PSK “Porsche-Steuer Kupplung” un sistema estremamente sofisticato che sarà successivamente la base per la Porsche 911 Turbo in versione 993 del 1995. Il cambio è un sei marce, il primo montato su una vettura stradale. Tra le innovazioni tecnologiche montate sulla 959 ci sono anche le sospensioni a controllo elettronico con vari settaggi per l’assetto e sensori di pressione sui pneumatici.
Una vettura da corsa vincente
Quasi contemporaneamente alla presentazione del primo prototipo nel 1983 la vettura inizia la sua carriera sportiva. Inizialmente denominata Porsche 953 debutta al Rally dei Faraoni, pilotata da Saeed al Hajri, il principe del Qatar. Subito arriva il primo successo e distanzia di ben tre ore la Mercedes GE che arriva seconda. Nel 1986 arriva il trionfo nella Parigi-Daker con Renè Metge e Dominique Lemoyne che precedono l’altra 959 di Jacky Ickx e Claude Brasseur. La versione africana della 959 è in pratica una “sport” con una maggiore altezza da terra per affrontare la savana e le veloci piste del Sahara ed il motore limitato a 400 cv di potenza per potere funzionare anche con benzine a scarso numero di ottani.
Dopo le vittorie in terra d’Africa, sempre nel 1986 la casa di Stoccarda iscrive una vettura, denominata Porsche 961 alla 24 Ore di Le Mans. Corre nella categoria IMSA-GTX per potere conservare la trazione integrale. Allo scadere del secondo giro dell’orologio vince la categoria ed è anche sesta assoluta.
Abolito il gruppo B la Porsche la mette in vendita
Nel 1986 le Gruppo B vengono abolite, la Porsche decide di mettere in vendita la 959 in versione stradale per compensare il grosso investimento fatto per la vettura. Tra 1986 ed il 1988 sono state prodotte 292 vetture dalla Carrozzeria Baur di Stoccarda tra cui 29 in versione “Sport”. La versione più cattiva era alleggerita di circa 100 kg ottenuti dalla mancanza di alcuni allestimenti interni. Le sospensioni sono tradizionali senza i controlli elettronici, il motore decisamente potenziato con ben 515 cv e prestazioni superiori: 340 km/h di velocità massima e 3,6 secondi da 0 a 100 km/h. Le vetture sono subito andate a ruba, tra i possessori più illustri la 959 annovera il tennista tedesco Boris Becker, Bill Gates, fondatore di Microsoft e il direttore d’orchestra Herbert von Karajan, noto collezionista di Ferrari che per una volta ha preferito il cavallino di Stoccarda a quello di Maranello.
Immagini © Massimo Campi