Sabato scorso Bernie Ecclestone girava per il paddock del GP Monaco con il cappello in mano chiedendo “un soldo” ai presenti. Una gag improvvisata, che ha sorpreso e divertito i presenti.
Che fosse una risposta implicita ai dirigenti della Sias, che gestisce l’autodromo di Monza, e a Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, convenuti a Monte Carlo (figurativamente con il cappello in mano) per chiedere a Mister E. una parola di fiducia sul futuro del Gran Premio d’Italia?

Ecclestone, dopo aver dichiarato loro tutta l’intenzione di mantenere in calendario i GP di rilevanza storica come quelli d’Italia e Germania, ha sparato una richiesta di 20 milioni di euro per il rinnovo del contratto.
Ivan Capelli (in rappresentanza di Sias e AC Milano) ed Angelo Sticchi Damiani hanno ribadito che la cifra era troppo elevata per le tasche italiane e che Monza merita un po’ di considerazione perché fa parte della tradizione motoristica. Da parte sua Bernie ha ribadito glaciale che “la tradizione vuole anche che i paesi europei paghino per ospitare la Formula 1. Se non lo fanno, sono loro a tradire la tradizione”.
A questo punto, i media stranieri hanno ipotizzato che, nell’intento di “salvare” Monza per dare un po’ di nobiltà al suo campionato, Bernie Ecclestone potrebbe anche rivolgersi ad un promotore alternativo disposto a sborsare la cifra richiesta, tagliando fuori di fatto la Sias. “Siamo aperti a tutte le proposte, ma non a derogare dalle nostre linee guida. Questo sia ben chiaro a tutti”, ha dichiarato Ecclestone.