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Published on Aprile 13th, 2015 | by redazione

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Philippe Bianchi: “Qualcuno pagherà per il male a Jules”

Il padre di Jules Bianchi è indignato per come è stata condotta l’indagine Fia sulle cause del drammatico incidente di cui è stato vittima suo figlio durante il GP Giappone dello scorso anno.

Il 25enne pilota è ancora in stato di coma nella sua nativa Nizza. Per natura molto riservato, Philippe Bianchi ha accettato di rilasciare un’intervista al quotidiano Nice-Matin “per rispetto verso le tante persone che continuano ad inviare quotidianamente a Jules messaggi d’incoraggiamento e d’affetto”, anche se ammette che non ci sono novità sul suo stato di salute.

“Dal punto di vista medico, la sua condizione è stabile … tutti i suoi organi interni funzionano senza assistenza ma per ora rimane in stato di coma. Per questo tipo di trauma la ripresa è molto lenta ma è già un progresso quello che sta succedendo”.

Il chirurgo giapponese che operò il pilota subito dopo l’incidente aveva parlato di danni irreversibili e che c’erano poche speranze di sopravvivenza. Aveva poi detto che l’eventuale trasporto in patria avrebbe potuto essere fatto solo dopo un anno. “Invece – dice Philippe Bianchi (nella foto di Michaël Alesi per Nice-Matin)lo abbiamo portato a Nizza dopo appena sette settimane e Jules ha iniziato a respirare autonomamente. I medici che lo hanno in cura ci hanno detto che l’unico rimedio e di stimolarlo continuamente in modo che ci senta sempre vicino”.

“Così tutta la famiglia si alterna al suo capezzale … alle volte è più attivo, si muove di più, stringe la mano”. Un progresso o movimenti incontrollati? “Difficile saperlo … di certo stiamo vivendo settimane, mesi terribili. Il nostro mondo è crollato quel maledetto 5 ottobre 2014. Nessuno può dare una risposta alle nostre domande: vivrà? e se sì come vivrà? Alle volte pensi che questa situazione è peggiore della morte. È una sofferenza implacabile, una tortura quotidiana”.

Poi, all’improvviso, l’attacco alla Fia e alla sua indagine sull’incidente che ha sentenziato che la colpa dell’accaduto è l’eccessiva velocità della Marussia di Jules. “E ‘stata un’indagine interna – accusa Philippe Bianchi – condotta da persone che erano direttamente coinvolte nell’accaduto. Non voglio aggiungere altro perché molte brave persone si sono attivate per difendere gli interessi di Jules. Se qualcuno è responsabile, un giorno dovrà pagare. Sono troppo sconvolto per aggiungere altro. Preferisco concentarre tutte le mie energie, tutte le mie forze su Jules”.

“Se qualcuno è responsabile, un giorno dovrà pagare. Sono troppo sconvolto per aggiungere altro. Preferisco concentrare tutte le mie energie, tutte le mie forze su Jules”, conclude sconsolato Philippe Bianchi.

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