Published on Febbraio 20th, 2015 | by Massimo Campi
0Le Regine della Regolarità anni Settanta in mostra a Novegro
La rassegna tematica della 63° Mostra Scambio di Novegro, che si svolge dal 20 al 22 febbraio 2015, questa volta è tutta riservata alle motociclette da regolarità anni Settanta, lungo un percorso di dieci anni, attraverso veicoli legati alle competizioni fuoristradistiche.
È difficile datare la nascita della regolarità, infatti in origine, cioè ai primi del 900, le strade asfaltate erano ben poche, e le moto nell’uso quotidiano erano costrette ad affrontare qualsiasi tipo di terreno. Le prime gare di regolarità sono organizzate in Inghilterra e Francia fin dai primissimi anni del ‘900 ed erano così chiamate perché il vincitore non era necessariamente il pilota più veloce, ma quello più regolare. La prima ISDT, International Six-Days Trial, ovvero Prova Internazionale di 6 Giorni, si svolge a Carlisle, in Gran Bretagna appunto, nel 1913. Questo genere di competizioni riscuote immediatamente l’interesse del pubblico, ma sino al 1950, è caratterizzato da percorsi prevalentemente “stradali”, che erano comunque in pessime condizioni. Fu solo nel dopoguerra che le moto da strada e quelle da fuoristrada si differenziano sempre più e così i percorsi. Le principali case motociclistiche di allora, forti della ripresa economica post-bellica incominciarono a preparare moto sempre più specifiche per l’uso fuoristrada, allestendo dei veri e propri prototipi che venivano affidati ai campioni dell’epoca per pubblicizzare il loro marchio.
La regolarità o enduro come si chiama oggi, è una disciplina del motociclismo che si svolge su qualsiasi tipo di terreno ed in qualsiasi periodo dell’anno, utilizzando moto specifiche all’uso competitivo fuoristrada, riadattate per essere in regola con il codice della strada. La regolarità, comunque, è una disciplina che si pratica principalmente su strade sterrate, carrate e mulattiere con qualsiasi condizione del terreno e con qualsiasi condizione meteorologica, richiede quindi una notevole resistenza fisica ai piloti. Tale disciplina è nata e si è evoluta in Europa dove tra l’altro trova i percorsi più adatti, è poi dilagata nel resto del mondo riscuotendo molto successo, simile al motocross, anche se con sostanziali differenze. In queste competizioni infatti non vi è l’agonismo come elemento principale, ma la regolarità con cui si affronta il tracciato, da cui prende il nome la disciplina.
La fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta sono anni che sanciscono nel mondo del fuoristrada la definitiva superiorità del motore a due tempi sul quattro tempi. Più leggero, economico ed in grado di erogare maggiore potenza, il due tempi viene consacrato quale motore ideale anche per le moto da regolarità. La Gilera è la prima casa motociclistica italiana che si lancia nella nuova sfida. Nascono i primi prototipi di motori a due tempi a disco rotante che utilizzano ancora il vecchio basamento del motore a quattro tempi. La Gilera non è sola, in questi primi anni nascono infatti parecchi nuovi marchi in grado di realizzare ottime motociclette da regolarità per lo più di 50 e 125 cc. In particolare i “cinquantini” faranno sognare intere generazioni di quattordicenni, che però dovranno accontentarsi delle versioni “codice” e lasciare quelle “pronto gara” , più sofisticate, potenti e soprattutto targate, ai soli professionisti. Testimonianza di quel periodo, primi anni Settanta, è la mostra tematica organizzata al Parco Esposizione Novegro con numerose motociclette di una nutrita selezione di marchi motociclistici tra cui Ancillotti, Fantic Motor, Gilera, Gori, Hercules, Jawa, KTM, Moto Mazzilli, Muller, Puch Frigerio, SWM, Zundapp, ecc ecc.
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