Formula 1

Published on Luglio 9th, 2013 | by redazione

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Il mondo della F1 chiede più sicurezza per i cameramen

Il cameraman Paul Allen soccorso dopo l'incidente al GP di Germania.

Il cameraman Paul Allen soccorso dopo l’incidente al GP di Germania.

Si chiama Paul Allen il cameraman compito in pit line dalla ruota posteriore schizzata via dalla Red Bull di Mark Webber durante il GP di Germania di domenica scorsa. Nel violento impatto, Allen – che era ai box proprio per riprendere i cambi gomme per conto della Fom, la società di gestione del mondiale di F1 di Bernie Ecclestone – ha riportato la frattura della clavicola sinistra e di alcune costole.

«C’erano un sacco di meccanici in quella zona e lo pneumatico avrebbe potuto colpire uno qualsiasi di loro, invece del cameraman. Diciamo che Allen si è trovato nel punto sbagliato al momento sbagliato. Comunque, in futuro, le nostre troupe televisive potranno riprendere solo da dietro il muretto», ha commentato Bernie Ecclestone con la solita punta di cinismo, facendo finta di non sapere che se si “sgancia” una ruota dal lato di sinistra di una monoposto, questa schizzerebbe proprio verso il muretto.

Decisamente più colpiti dall’incidente i responsabili dei team. «Il fatto è che – commenta Martin Whitmarsh (McLaren) – e che si siamo un po’ rilassati sul fronte della sicurezza. Quelli di noi che erano nel mondo delle corse 25 anni fa, quando non c’erano limiti di velocità in pit line, si ricordano ancora oggi la percezione del pericolo che avevamo allora anche al box». 

«Per fortuna i nostri ragazzi – dice Ross Brawn (Mercedes)  – hanno visto arrivare la ruota e l’hanno scansata, non il povero cameraman che stava riprendendo. E’ stato davvero un brutto incidente. Secondo me, tutto il personale che lavora in pit line dovrebbe indossare almeno un casco protettivo». Proprio come imposto da due anni, ad esempio, a Le Mans, dove anche i fotografi ai box devono indossare un caschetto e la tuta ignifuga durante la 24 Ore.

«Dobbiamo ringraziare persone come Allen che trasmettono al pubblico immagini di grande fascino. Proprio perché lavorano a stretto contatto con l’azione e con il pericolo alla pari dei meccanici – ribadisce Chir Horner (Red Bull) – dovrebbero indossare le stesse protezioni dei meccanici».

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