Formula 1

Published on Luglio 1st, 2013 | by redazione

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Caso Silverstone: Charlie Whiting (Fia), «Volevo fermare la corsa»

Charlie Whiting, direttore di gara Fia, stava per fermare il Gran Premio di Gran Bretagna per i tanti problemi i pista

Charlie Whiting, direttore di gara Fia, stava per fermare il Gran Premio di Gran Bretagna per i tanti problemi i pista

Silverstone, il giorno dopo. Lasciati sfogare i piloti, ora è il turno degli altri protagonisti del Gran Premio di Gran Bretagna esprimere il loro parere sul disastro gomme accaduto in pista domenica.

Charlie Whiting (direttore di corsa Fia): «Ad un certo momento, visto quanto stava succedendo in pista, sono stato tentato di esporre bandiera rossa, per i grandi rischi che stavano correndo piloti e commissari di percorso. Non ho mai visto niente del genere in tanti anni di carriera. È troppo presto per capire le cause e la Pirelli avrà il suo bel d’affare per scoprirle. L’unica speranza è individuare una gomma che stava per scoppiare. Forse lì troveranno le cause e quindi il rimedio».

Adrian Newey (direttore tecnico Red Bull): «Si sarebbe potuto evitare il disastro di domenica se tutte le squadre avessero collaboratori con la Pirelli nella prima parte della stagione. Pirelli voleva passare dalla carcassa in acciaio a quella in kevlar ma Ferrari. Lotus e Force India si sono opposte. Si si fosse passati al kevlar, ieri non avremmo avuto quei guai, guai la cui natura è stata accentuata dalla combinazione cordoli e curve d’alta velocità tipica di Silverstone. Un’ultima considerazione: non è simpatico per un pilota pensare che dallo pneumatico dell’auto che ti sta davanti si possono staccare all’improvviso tre chili di battistrada e finire contro il tuo casco. Non è proprio simpatico!»

Eric Boullier (direttore Lotus): «Invece di fare tante polemiche, dovremmo metterci tutti attorno ad un tavolo per discutere come aiutare la Pirelli ad uscire da questo pasticcio».

Martin Whitmarsh (team principal McLaren): «Se non si trova subito una soluzione, c’è il rischio di un possibile boicottaggio al GP di Germani di domenica prossima. Ed è giusto se piloti e team non si sentono tutelali sul piano della sicurezza. Comunque, questo non è il momento di puntare il dito con uno o l’altro, bensì di lavorare assieme, trovare una soluzione ad andare avanti».

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