
L’Audi R18 e-tron quattro ha vinto per il secondo anno consecutivo la 24 Ore di Le Mans con l’equipaggio Tom Kristensen, Loic Duval e Allan McNish. Per il danese Kristensen è il nono successo nella più classica delle maratone automobilistiche.
Secondo posto (ad un solo giro) per l’eccellente Toyota TS 030 Hybrid di Anthony Davidson, Sebastien Buemi e Staphane Sarrazin, vera sorpresa della gara. Terzo gradino del podio per un’altra Audi R19 e-tron quattro di Narc Gene, Lucas Di Grassi e Oliver Jarvis.
Nella categoria LMP2, dominio incontrastato delle due Morgan motorizzate Nissan dell’OAK Racing, davanti all’Oreca 03 Nissan del G-Drive Racing.
Vittoria a sorpresa del Porsche Team Manthey che ha piazzato le sue due 911 RSR ai primi due posti della categoria GTE Pro, beffando l’Aston Martin che aveva puntato molto su una affermazione per festeggiare i cent’anni di attività del marchio.
Ancora Porsche, ma in questo caso la 911 GT3 RSR dell’Imsa Performance Matmut, in GTE Am. Ha avuto la meglio sulle due Ferrari 458 Italia dell’AF Corse, rispettivamente quella di Piergiuseppe Perazzini – Lorenzo Casè – Darryl O’Young e di Marco Cioci, Matt Griffin e Jack Gerber.
L’edizione di quest’anno della classica francese è iniziata nel peggiore dei modi, con la morte del danese Allan Simonsen (Aston Marin Vantage V8), uscito violentemente nel corso del terzo giro per cause in via di accertamento è è proseguita in condizioni atmosferiche difficili, tra freddo e continui scrosci di pioggia, scrosci che hanno provocato spettacolari uscite di strada, per fortuna senza conseguenze per i piloti, tranne per il nostro Andrea Belicchi che lamenta la rottura di alcune costole provocata dall’impatto contro le barriere della sua Lola B12/60 Coupé Toyota.