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Published on Giugno 20th, 2013 | by redazione

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Blatter ed Ecclestone, l’arroganza dello sport

Dilma Rousseff, Capo dello Stato del Brasile, e Joseph Blatter, presidente della Fifa, a braccetto, più forti delle proteste popolari.

Dilma Rousseff, Capo dello Stato del Brasile, e Joseph Blatter, presidente della Fifa, a braccetto, più forti delle proteste popolari.

Un tempo gli imperatori romani per sedare sul nascere pericolosi tumulti usavano la politica del “panem et circenses”, ossia fornitura gratuita di pane ed offerta gratuita di spettacoli al popolino. Con la pancia piena e con la testa distratta, la protesta è sedata.

Oggi è scomparso il “panem”, sono rimasti i “circenses”, non più gratuiti ma proposti a caro prezzo (dei biglietti). La furbizia degli imperatori è scomparsa, sostituita dall’arroganza degli uomini di potere dello sport, che gli uomini di governo (di certi governi) trattano alla pari per loro esclusivo interesse, economico o politico.

Bernie Ecclestone e la Formula 1 da un paio d’anni stanno dimostrando tutta la loro arroganza, tutta la loro insensibilità, tutto il loro opportunismo prendendo parte al Gran Premio del Bahrain, insensibili alla violenta repressione che avviene all’esterno dell’autodromo. «Lo sport deve essere tenuto separato dalla politica», è il mantra che Ecclestone & C. ripetono nell’occasione, per poi utilizzare la politica per portare il loro sport in Paesi improponibili (per il loro sport) come India, Cina, Russia ed Emirati Arabi.

Speravamo che l’insensibilità del mondo della Formula 1 a quanto succede nel mondo fosse un caso unico, nell’illusione della validità dei valori di fratellanza e solidarietà professati a man bassa dal Comitato olimpico internazionale.

Invece, dal “governo” del calcio, che del Cio è perno, è arrivata l’ennesima dimostrazione di quanto il peso economico dello sport professionistico d’alto livello corrompa l’animo.

Infatti, il presidente della Fifa, Joseph Blatter, ha minimizzato le manifestazioni di protesta in atto in Brasile contro le spese folli per l’organizzazione della Confederations Cup e i Mondiali del 2014 affermando che «il calcio è più importante dell’insoddisfazione delle persone».

«Il ministro dello Sport Aldo Rebelo – ha poi aggiunto Blatter – mi ha parlato delle proteste, ma è un argomento di cui deve occuparsi il governo. Non è un tema che riguarda la Fifa. Posso solo dire che il buon calcio e gli stadi eccellenti sono qui per offrire divertimento e emozioni».

Prima del match inaugurale Brasile-Giappone, il pubblico dello stadio Nacional di Brasilia ha fischiato il presidente . «Ho chiesto rispetto per il Capo dello Stato – Blatter ha così spiegato l’appello rivolto agli spettatori- possono fischiare il presidente della Fifa, non mi interessa. Il presidente della Fifa può piacere o no. Ma lì c’era il Capo di Stato, ho chiesto rispetto e fair play. L’ho fatto per lei, non per me». Per capire le ragioni della protesta clicca qui.

Insomma, Joseph Blatter (Fifa) come Bernie Ecclestone (Fom), onnipotenti come dei mitologici: sopra tutto, sopra tutti, più forti di ogni governo, più autorevoli di un capo dello Stato. Che tristezza! Ridateci gli imperatori romani … magari arrivano anche “panem et circenses”.

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