F1, ora è polemica sui fisioterapisti


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Published on Marzo 14th, 2013 | by Bruno Brida

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F1, ora è polemica sui fisioterapisti

pit boardPochi lo sanno, ma da quest’anno c’è un nuovo limite in Formula 1 che i team debbono rispettare assolutamente. La Fia, infatti, stabilito che il personale operativo presente ad ogni Gran Premio non deve superare il numero di 60, esclusi gli addetti al catering e al marketing e i rappresentanti degli sponsor.

Una norma una volta tanto semplice da osservare, se non fossimo in F1. Infatti, da anni i fisioterapisti personali dei piloti sono impiegati come segnalatori ai muretti dei box. Vanno considerati nel numero del “personale operativo” alla stregua dei meccanici oppure sono “personale al seguito”?

Per dirimere questa questione c’è voluta una comunicazione ufficiale della Fia ad opera di Charlie Whiting che prima dell’inizio delle prime prove libere in Australia ha sentenziato che i fisioterapisti vanno considerati parte dello staff operativo se il loro lavoro va oltre la preparazione psicofisica del pilota.

«Vista dall’esterno, la faccenda sembra futile, ma non è così – dichiara il direttore di corsa del Mondiale – tant’è che c’è disaccordo tra i team su come considerare questi professionisti. Infatti, in alcune squadre questi fisioterapisti si limitano al loro compito che è quello di assistere i propri piloti, mentre in altre hanno un ruolo operativo ben specifico, come segnalatori dai muretti oppure togliere le termocoperte al momento del cambio gomme in gara, velocizzando così l’operazione».

La decisione della Fia ha messo in crisi almeno due team che a Melbourne debbono cambiare il loro piano operativo durante il GP, spostando un meccanico dai box al muretto con ovvie implicazioni negli interventi durante i pit stop.

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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